mercoledì 4 novembre 2009

Il giusto processo per il Dott. K.

Torno a parlare del dott. K., alias Radovan Karadzic.
Chi ha letto i miei precedenti post sa bene cosa penso su questo argomento.
C'è il rischio di farne "un martire", poiché temo fortemente che il dott. K. potrà difendersi adeguatamente in questo processo perché di lui si vuole fare l'UNICO capro espiatorio della c.d. Guerra di Bosnia.
La responsabilità penale è personale e non collettiva, e i processi penali devono partire da questo postulato per rendere giustizia.
Come può fare un imputato da solo ad esaminare una documentazione d'accusa enorme?Perché non si è imposta d'ufficio una difesa tecnica? Non era previsto? E perché?
Ricordo che nel 2012 il Tribunale Penale per la Ex-Jugoslavia cesserà le sue funzioni: con questa condotta processuale si vuole favorire la "prescrizione"?
Oppure si vuole rendere giustizia sommaria?
Entrambe le ipotesi sono pericolossime per gli scopi a cui il Tribunale (aggiungo io SPECIALE) per l'Ex-Jugoslavia è preposto: rendere giustizia a tutti coloro i quali sono stati vittime di crimini contro l'umanità nel processo dissolutorio della Jugoslavia negli anni novanta.
E' giunto il momento critico di far presente all'opinione pubblica mondiale che la VERA tutela dei c.d. diritti umani deve avvenire tutti i giorni in modo diffuso sia nella prevenzione e sia nella repressione delle violazioni.
Questo vale soprattutto ora per il processo del dott. K. che rischia di essere un processo farsa, distruggendo così la bontà dell'inziativa e spianando la strada ai boia di tutto il mondo, in Cina, Sudan, Pakistan, Afghanistan & C. saranno al sicuro da qualsiasi contestazione, tanto al dott. K. di cui a loro non frega nulla la Corte preposta in sede ONU ha riservato a lui un trattamento sommario!

Questo è il pericolo e davvero ai posteri l'ardua sentenza.

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CONCORDIA RES PARVAE CRESCUNT