mercoledì 4 marzo 2009

Giustizia per il Darfur! 2.0

Finalmente!

Anche il Presidente del Sudan Bashir è giustamente chiamato alla sbarra della giustizia internazionale come i suoi compari Karazdic e Mladic per crimini contro l'umanità.
Il Darfur è un genocidio dimenticato, di serie B, che NON interessa a nessuno, eccetto agli uomini e alle donne di buona volontà che da anni dimostrano spese tempo e denaro per fare conoscere - come in Birmania - la gravissima situazione di quella regione dell'Africa.
Come in Birmania, un dittatore sanguinario pretende di imporre le sue idee, il suo credo a chi è diverso.
Essere "diversi" è un crimine gravissimo in questo mondo, pensare in modo "diverso" da quello previsto dai governi totalitari costa la vita e una vera e propria distruzione della società in cui si vive.
E' il caso del Darfur, dove il criminale regime di Bashir sta annientando con tecniche di sterminio di massa un popolo intero.
Speriamo che l'arresto sia eseguito al più presto per lanciare un altro Ewwiwa da questo blog.
Desideriamo esprimere il nostro giudizio negativo contro quanto detto da Cassese in merito alla decisione di arrestare Bashir: NON è un atto inutile o demagogico!
E' un altro segnale sulla via della civiltà basata sulla dignità dell'uomo a tutti coloro i quali fanno dell'odio e della distruzione della vita altrui destino della propria vita scellerata.
In questi momenti caotici e difficilissimi, basta un segnale anche debole per accendere la speranza in una società nuova.
A tutti coloro i quali in Africa e altrove, a quelli di Durban-2, che si stracciano le vesti e solidarizzano con l'ignobile Bashir, ricordo che la loro vigliacca violenza, settaria, anticristiana e antisemita è sotto gli occhi del mondo intero, perché ogni uomo, ogni donna - qualunque sia la sua religione o cultura - ha iscritto nel suo cuore il seme della Verità, ciò che è giusto e ciò che non lo è  istintivamente.
A Bashir, al regime birmano, a Mladic, a Mugabe, e ai tanti altri tiranelli criminali che calcano il palcoscenico internazionale giunge chiara e forte la volontà di giustizia e di civiltà che l'ordine di cattura per il Presidente del Sudan esprime con fermezza.
Coraggio, coraggio, cambiare è possibile ed è possibile un'altra vita!

PS -  Non dimentichiamo il Tibet.

CONCORDIA RES PARVAE CRESCUNT