giovedì 31 dicembre 2009

BUON ANNO!

TE DEUM


Te Deum laudamus:


te Dominum confitemur.


Te aeternum patrem,


omnis terra veneratur.


Tibi omnes angeli,


tibi caeli et universae potestates:


tibi cherubim et seraphim,


incessabili voce proclamant:


"Sanctus, Sanctus, Sanctus


Dominus Deus Sabaoth.


Pleni sunt caeli et terra


majestatis gloriae tuae."


Te gloriosus Apostolorum chorus,


te prophetarum laudabilis numerus,


te martyrum candidatus laudat exercitus.


Te per orbem terrarum


sancta confitetur Ecclesia,


Patrem immensae maiestatis;


venerandum tuum verum et unicum Filium;


Sanctum quoque Paraclitum Spiritum.


Tu rex gloriae, Christe.


Tu Patris sempiternus es Filius.


Tu, ad liberandum suscepturus hominem,


non horruisti Virginis uterum.


Tu, devicto mortis aculeo,


aperuisti credentibus regna caelorum.


Tu ad dexteram Dei sedes,


in gloria Patris.


Iudex crederis esse venturus.


Te ergo quaesumus, tuis famulis subveni,


quos pretioso sanguine redemisti.


Aeterna fac


cum sanctis tuis in gloria numerari.


Salvum fac populum tuum, Domine,


et benedic hereditati tuae.


Et rege eos,


et extolle illos usque in aeternum.


Per singulos dies benedicimus te;


et laudamus nomen tuum in saeculum,


et in saeculum saeculi.


Dignare, Domine, die isto


sine peccato nos custodire.


Miserere nostri, Domine,


miserere nostri.


Fiat misericordia tua, Domine, super nos,


quem ad modum speravimus in te.


In te, Domine, speravi:


non confundar in aeternum.

giovedì 19 novembre 2009

Cesare Battisti, ovvero la farsa di un uomo senza dignità

Questo blog si schiera per la difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale.
Questo blog promuove la tutela della dignità umana e i diritti civili.
Cesare Battisti è un uomo senza dignità nel senso letterale del termine, egli è quindi indignus.
Cesare Battisti è la negazione di tutto quanto scrive questo blog: è un meschinello che - innanzi all'ergastolo che lo attende - si spaventa, dimentico di avere ucciso quattro persone tra cui un macellaio e un gioiellere come supremo gesto d'impegno politico!
E' triste che la Francia - paese dei lumi al buio - abbia scambiato un assassino per una sorte di eroe tardoromantico: è dell'ennesimo errore/orrore che commettono i francesi.
In Francia, la luce abbacinante dei Lumi ha accecato sia la ragione e sia il buon senso!

Piccoli Karazdic crescono!


Ewwiwa!
Finalmente l'assassino Cesare Battisti sarà estradato in Italia dal Brasile per scontare la pena che gli è stata inflitta dalla giustizia.
Chi uccide volontariamente un'altra persona deve essere punito e scontare la pena: speriamo che il Presidente del Brasile Lula ratifichi la decisione del Tribunale Supremo del Brasile.
Qualsiasi  stupido sciopero della fame e/o altre iniziative carnevalesche (per restare in tema brasiliano) messe in atto da un assassino mai pentito NON NON DEVE far slittare e/o modificare il giusto destino che spetta a Cesare Battisti, il "nostro piccolo Dr. Karadzic": egli ha ucciso altre persone perché avevano opinioni ed idee diverse dalle sue, o, più semplicemente, per il perverso gusto di uccidere!

martedì 17 novembre 2009

Morirete di sete (come Eluana)

Il Digesto di Giustinano pone nel Titolo VIII del Libro I (De divisione rerum et qualitate) una citazione del giurista romano Marciano sulla natura della proprietà dei beni naturali, tra i quali l'acqua corrente (aqua profluens) Di seguito riporto la citazione del frammento del Digesto: D. 1.8.2 pr.-1 (Marcianus libro tertio institutionum): Quaedam naturali iure communia sunt omnium, quaedam universitatis, quaedam nullius, pleraque singulorum, quae variis ex causis cuique adquiruntur. [1] Et quidem naturali iure omnium communia illa sunt: aer, aqua profluens, et mare, et per hoc litora maris.
L'acqua corrente è un bene universale e destinato a tutti senza discriminazione alcuna, gratuitamente.
I romani hanno costruito acquedotti che ancora oggi funzionano e l'esercizio di simile servizio era già allora pubblico data la sua vitale importanza nel senso più letterale del termine.
Oggi non sembra ch sia più così.
In nome di una efficenza che può essere assicurata solo dai privati, si privatizza l'acqua e quindi pochi potranno disporre (e imporre) a tutti gli italiani un balzello per non morire di sete.
Alla morte per sete questo paese è abituato e ne è in un certo senso già assuefatto, tuttavia non sembra a chi scrive sostenibile una simile vergogna.
L'acqua è vita e deve essere di tutti, senza distinzione: una simile decisione mette davvero in pericolo la libertà e l'indipendenza dei cittadini.
Dopo l'abolizione dell'ultima disposizione delle legge romana delle dodici tavole (quella ce vietava le leggi ad personam) il Parlamento Italiano abolirà anche quella citata del Digesto sulla universalità dell'accesso all'acqua.
Salviamo la democrazia e quel che resta della civiltà (si-fa-per-dire) italiana.
In basso riporto  due articoli apparsi su corriere.it e repubblica.it 
http://www.corriere.it/politica/09_novembre_17/acqua-decreto-fiducia_bd862954-d38a-11de-a0b4-00144f02aabc.shtml
 
http://www.repubblica.it/2009/11/sezioni/politica/salva-infrazioni/salva-infrazioni/salva-infrazioni.html

a volte è meglio ripetere (due aforismi di Ennio Flaiano)

Due aforismi di Ennio Flaiano.

Se i popoli si conoscessero meglio si odierebbero di più.


La guerra è un happening, e questo spiega il successo che ha sempre avuto.






lunedì 16 novembre 2009

Il tutto è più della somma delle sue parti

"Il tutto è più della somma delle sue parti", titola F. Battiato nel suo ultimo lavoro.
E' la citazione a contrario di quanto scritto da Dante nel XIX Canto del Paradiso a me tanto caro e qui citato in questo blog circa l'atto d'amore di "Colui che prese il sesto" per creare il  mondo e tutte le cose visibili e invisibili.

Petizione al Parlamento Europeo sul Crocifisso!

Traggo dal giornale on line Il Sussidiario www.ilsussidiario.net il testo delle petizione al Parlamento Europeo.
Io la sottoscrivo interamente.
PF leggetela e diffondetela!
FACCIAMOCI SENTIRE!


domenica 8 novembre 2009

Attenti a quei due!






Macchiavelli e Guicciardini avevano - ognuno diversamente dall'altro - capito tutto del destino dell'Italia e del carattere degli italiani e ci avevano per tempo "avvisato" circa le possibili gravi conseguenze del mancato cambiamento del clima sociale e morale dell'Italia, tuttavia nessun governante italiano in cinquecento anni di storia li ha mai ascoltati.
Loro, ancora oggi, hanno ragione.

sabato 7 novembre 2009

Il destino dell'Italia 5.0: Menenio Agrippa




Dati i tempi correnti e le persone che animano - si fa per dire - la vita politica italiana, raccomando la lettura della voce "Menenio Agrippa" di wikipedia: a tutti buona lettura!


Porsenna e Muzio Scevola, o un breve commento al post precedente



Potrei essere completamente ateo, come lo sono stato per la metà della mia vita, tuttavia, non mi sognerei mai di criticare e/o insultare simboli religiosi cari a chi mi sta intorno.
Potrei trovare certe religioni bizzarre, strane e lontane dal mio sentiere, ma non le diaspproverei in nessun modo perché so che sono un uomo limitato coi miei pregi e miei difetti e che quindi NON posso comprendere ciò per i miei simili e altrimenti importante e diversamente sacro rispetto ai miei valori religiosi.
Questo è il principio cardine del rispetto reciproco, questo è l'unico modo di vivere civile in una società complessa.
Diversamente da questo agire e sentire, chi si crede in possesso dell'unica verità, anche e (purtroppo) soprattutto da chi fede non ha, pretende d'imporre la sua unica visione al mondo, giustificandola proprio attraverso l'applicazione del principio del rispetto verso l'altro!
E' come dire: "Siccome ci sono un miliardo di persone che muoiono di fame, priviamo - a nostra scelta insindacabile - del cibo un altro miliardo di  uomini!" Giustizia è fatta!
In realtà a queste persone non frega assolutamente niente del credo altrui, né delle idee altrui. 
Queste sentenze hanno radici profonde e pericolossime perché - con la scusa, lo ripeto, i diritti umani - in realtà minano proprio gli stessi: lo scopo finale è la distruzione della capacità critica delle persone e in ultimo dei diritti umani stessi.
Se dico "io sono libero di decidere quando porre fine alla mia vita innazi a un'inutile sofferenza", sembra che affermi un principio quantomeno comprensibile, in realtà avanza il partito della puntura, quello che vuole dominare attraverso le coscenze i nostri corpi, decidendo quando farci nascere, in che modo, di che fattezze e soprattutto - quando diveniamo inutili - quando morire.
Questo è lo scopo ultimo.
Per questo ho messo l'immagine di Re Porsenna e Muzio Scevola in questo post: il nome Porsenna in etrusco significa "maschera", ossia lo strumento per apparire diversi da quello che si è, il mezzo per nascondere i veri propositi e i veri scopi dell'agire per evitare che i molti si accorgano di una iniquità spacciata per progresso civile. 
Servono tanti Muzio Scevola per combattere con il loro eroismo  la battaglia per la  democrazia e  per la difesa dei diritti umani!

Un vaccino per tutti!




Esiste la possibilità di vaccinarci contro la violenza esercitata da pochi sui molti?
Esiste un vaccino per difendersi dalle decisioni prese da cinque persone in un'aula di Strasburgo valide per sessanta milioni di italiani?
Esiste una prevenzione contro la presunzione di pochi "illuminati" esercitata contro la coscienza di un popolo intero?
Esiste un modo di preservare la DEMOCRAZIA, i diritti umani e la tutela della dignità della persona dall'agguato continuo di istituzioni prive di rappresentatività popolare?

C'è un vaccino contro la stupidità dilagante?
La democrazia e i diritti umani sono messi a repentaglio proprio da chi - istituzionalmente - li dovrebbe far rispettare!
Sembra di vivere in una situazione  orwelliana, nel mezzo del suo "1984", dove il Ministero della Pace propagava la guerra e quello dell'Amore fomentava l'odio collettivo: questo è il fondo e lo sfondo della sentenza della Corte di Strasburgo sulla quaestio del Crocefisso.
Non centra la laicità, non centra l'influenza (nefasta) del sistema franco-svedese sulla Corte, centra la corruzione e la perversione dei principi (ottimi) che FURONO (e non sono più) alla base della Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo di Roma e che istituì la Corte di Giustizia, ahimé oramai in preda a un delirio che fa da specchio dei tempi in cui viviamo.
La battaglia contro questa sentenza è una battaglia contro quei pochi arroganti e prepotenti che pensano di potere decidere e stabilire ciò che è giusto per gli altri, senza averne il potere legittimo, quello che spetta solo al POPOLO SOVRANO.

giovedì 5 novembre 2009

Il destino dell'Italia 4.0: Cincinnato




Dati i tempi correnti e le persone che animano - si fa per dire - la vita politica italiana, raccomando la lettura della voce "Cincinnato" di wikipedia: a tutti buona lettura!


mercoledì 4 novembre 2009

.... ci lasciano solo le zucche....

Ammirevole il commento del Card. Bertone sulla c.d. sentenza del Tribunale dei c.d. "Diritti dell'Uomo".


http://www.corriere.it/cronache/09_novembre_04/bertone_zucche_crocifissi_9fac57c8-c93f-11de-a52f-00144f02aabc.shtml


E' fantastico: per sentenza si possono cambiare usi costumi e tradizioni dei popoli europei!
E se domani a qualcuno venisse in mente di farci mettere le mutande sopra i pantaloni in nome ad esempio della "trasparenza"?


E' venuto il tempo di prendere coscienza che "altrove" viene deciso il destino e le sorti degli italiani, senza che loro possano obbiettare nulla, senza alcuna rappresentanza.


E' venuto il momento di riprendere in mano la nostra vita e di viverla - nel bene e nel male - secondo le nostre leggi e secondo la nostra giustizia!





Il giusto processo per il Dott. K.

Torno a parlare del dott. K., alias Radovan Karadzic.
Chi ha letto i miei precedenti post sa bene cosa penso su questo argomento.
C'è il rischio di farne "un martire", poiché temo fortemente che il dott. K. potrà difendersi adeguatamente in questo processo perché di lui si vuole fare l'UNICO capro espiatorio della c.d. Guerra di Bosnia.
La responsabilità penale è personale e non collettiva, e i processi penali devono partire da questo postulato per rendere giustizia.
Come può fare un imputato da solo ad esaminare una documentazione d'accusa enorme?Perché non si è imposta d'ufficio una difesa tecnica? Non era previsto? E perché?
Ricordo che nel 2012 il Tribunale Penale per la Ex-Jugoslavia cesserà le sue funzioni: con questa condotta processuale si vuole favorire la "prescrizione"?
Oppure si vuole rendere giustizia sommaria?
Entrambe le ipotesi sono pericolossime per gli scopi a cui il Tribunale (aggiungo io SPECIALE) per l'Ex-Jugoslavia è preposto: rendere giustizia a tutti coloro i quali sono stati vittime di crimini contro l'umanità nel processo dissolutorio della Jugoslavia negli anni novanta.
E' giunto il momento critico di far presente all'opinione pubblica mondiale che la VERA tutela dei c.d. diritti umani deve avvenire tutti i giorni in modo diffuso sia nella prevenzione e sia nella repressione delle violazioni.
Questo vale soprattutto ora per il processo del dott. K. che rischia di essere un processo farsa, distruggendo così la bontà dell'inziativa e spianando la strada ai boia di tutto il mondo, in Cina, Sudan, Pakistan, Afghanistan & C. saranno al sicuro da qualsiasi contestazione, tanto al dott. K. di cui a loro non frega nulla la Corte preposta in sede ONU ha riservato a lui un trattamento sommario!

Questo è il pericolo e davvero ai posteri l'ardua sentenza.

venerdì 23 ottobre 2009

L'occhio interiore

Sentite che cosa canta uno dei più grandi italiani, Franco Battiato.

Per fortuna c'è qualcuno che fa meglio di me ed abbraccia la fratellanza universale di tutti gli uomini che vogliono esperire ed elevarsi per contemplare le meraviglie del Creato!


http://xl.repubblica.it/dettaglio/79118


http://www.repubblica.it/2009/10/sezioni/politica/battiato-canzone/battiato-canzone/battiato-canzone.html?ref=hpspr1

domenica 18 ottobre 2009

NON INDOSSO CALZE COLOR AZZURRO

Comunico di non possedere e di non indossare calze di colore azzurro, né, date le circostanze, le indosserò mai d'ora in poi!
Questa polemica sul colore delle calze indossate da un giudice, innescata dalla ridicola reazione di certuni nostri sedicenti rappresentanti, mi disgusta.
Penso che l'Italia meriti di meglio e che ci siano ben altri e più gravi problemi che quelli della scelta del colore delle calzette di un giudice!
BASTA!
Pensiamo SERIAMENTE al destino dell'Italia.

Il destino dell'Italia 3.0

Leggete PF questa intervista sul destino dell'Italia. Mi è piaciuta molto.


http://www.corriere.it/politica/09_ottobre_18/Bagnasco-no-ai-conflitti-su-tutto-l-italia-ha-bisogno-di-coesione-gian-guido-vecchi_da7aaa90-bbb5-11de-b0a3-00144f02aabc.shtml

domenica 20 settembre 2009

... a proposito di Saana

Lo sapevate che l'uomo e la donna NON sono uguali?
Noi barbuti intolleranti della vostra schifosa libertà e dell'assurda uguaglianza tra uomo e donna non sappiamo che farci.
Ewwiwa la democrazia talibana d'Italia!

sabato 12 settembre 2009

Il destino dell'Italia 2.0

Pochi giorni fa ero a pranzo con un giovane collega animato ancora di spirito patrio e francamento confesso che mi ha destato fastidio per la superficialità delle sue motivazioni, giacché credo che le persone superficiali siano le più pericolose per gestire qualsiasi evento.
Io amo l'Italia, MA con ragione giacché in passato tutti quelli che la amavano esageratamente le hanno fatto del gran male (eufemismo), Benito Mussolini in testa.
Triste è vedere che malcelati corifei di ciò che - purtroppo per l'Italia e gli italiani - fu, si erigano a paladini dei diritti umani!
Questo blog si occupa della condizione umana e della promozione dell'umano genere senza distizione alcuna, e mi scoccia vedere l'imbarco su questa nave di chi per la libertà di coscienza, l'amore verso il prossimo NON brillava certamente per il grande entusiamo.
Da qui deriva un certo mio scetticismo (altro eufemismo) per le repentine scelte di chi ha impostato la propria carriera politica col braccio alzato nel saluto (dello schiavo) romano.
Ciò che è stato è stato, e il ravvedimento e la conversione è nelle mie corde, tuttavia mi sorprende l'enorme salto effettuato da alcuni politici che, dopo avere salutato (romanamente?) il Duca di Mantova in partenza per l'Inghilterra, si strappano le vesti a favore dei diritti umani!
Giova a tutti essere prudenti e cauti perché delle scelte affrettate e di comodo non ci si può fidare e io non mi fido: in questo caso forse Sarkozy ha fatto scuola!
Staremo a vedere, ma il destino dell'Italia con questi "travestiti della politica" NON può di certo essere roseo.
Italiani prendete il vostro destino nelle votre mani e non delegate nessuno a decidere in vostro nome: decidete da soli ciò che è meglio per voi, senza inutili mediatori.
Solo così il destino dell'Italia non sarà segnato da nuove cocenti delusioni politiche.

VOGLIO AVERE TORTO!



OGNI TANTO E' BELLO RICORDARE IL MIO MOTTO: "VOGLIO AVERE TORTO!"
Soprattutto in un mondo di fragorosi tromboni!

sabato 5 settembre 2009

Il destino dell'Italia 1.0

Più volte ho ricordato in questo blog che un giorno o cento anni sono la stessa cosa se poste innanzi all'eternità.

Questo lo ricordo all'Italia e agli italiani che si accingono a festeggiare il centocinquantesimo anniversario della erezione dello stato unitario italiano.

Cento cinquant'anni sono nulla se paragonati alla storia millenaria dell'Italia: farebbero bene i comitati di festeggiamento a ricordare bene che l'esperienza unitaria è brevissima nella nostra storia e soprattutto non è per niente scontata, anzi è vero il contrario.

Forse i momenti più alti dell'Italia e dagli italiani furono quelli in cui fummo divisi e ogni cinquanta chilometri c'era una capitale da adornare e da adorare: così s'è creata l'unicità (e NON l'unità) italiana.

giovedì 3 settembre 2009

La cura dell'anima 3.0



Serve coraggio.
La desertificazione morale dell'Italia sta avanzando velocemente a ritmi inimmaginabili solo pochi anni fa.
Non si tratta di un caso clamoroso, o delle opinioni - giuste o sbagliate - sul comportamento del principe, giacché questo sono cose che passano, MA il punto della questione è quello della comunità umana e dei principii etici che la dovrebbero governare.
Sembra che gli italiani abbiano dimenticato tutto il bene di cui son capaci di fare a sé stessi e agli altri: conta solo quello che succede oggi e niente più.
Io non guardo che cosa fa il mio vicino perché devo preoccuparmi di quello faccio di quello che dico; tuttavia mi sembra che i miei concittadini indugino morbosamente sulla vita e i vizi del loro prossimo.
Questo non è giusto.
Questo succede perché gli italiani trascurano la cura dell'anima, ossia non vogliono percorrere la strada che li porta a confrontarsi con se stessi, anzi, ne sono infastiditi a tale punto da proiettarsi e da proiettare i loro istinti e loro preoccupazioni e le loro passioni sul proprio prossimo.
Come al cinema si proiettano le immagine della pellicola contro lo schermo, analogamente fanno gli italiani con i loro simili; naturalmente tutti proiettano la loro immagine, la più bella possibile contro gli altri, senza avvedersi che di un'ombra si tratta e nulla più.
Questa assenza della cura dell'anima distrugge "desertifica" la società italiana, ovunque, nella sua frammentaria complessità.
Sembra che gli italiani siano unito solo dai vizi, mentre per le virtù, ciascuno fa a suo modo, senza rispetto per l'altro.
Di questo passo finiremo male e dico NOI finiremo male, giacché è impensabile che singolarmente qualcuno possa salvarsi nella disperazione del grande deserto morale in cui TUTTI ci troviamo.
Serve coraggio.

mercoledì 2 settembre 2009

il Duca di Mantova diventa Re Lear

Il Duca di Mantova diventa Re Lear.
Ha fatto carriera e - dopo molte rappresentazioni - fa vela per la Scozia per trovare il ristoro da queste giornate bollenti.
Tuttavia mi preme scrivere per spiegare che il maggior timore di questo blog non è la persona di Re Lear, ma colui o colei che prenderanno il suo posto, come ben segnalato dalla sapiente regia di Lady Macbeth.
Cosa accadrà? Al momento è certo che la crisalide Duca-di-Mantova si sta trasformando nella farfalla Re-Lear e potrebbe, quindi, volare via, lasciando il suo regno privo (almeno all'apparenza) di una guida salda.




..... e adesso dove andiamo?

E adesso dove andiamo?
Viene istintivo chiedersi dove va l'Italia.
Mi sembra di precipitare lentamente verso una dimensione estrema dove-tutto-sarà-possibile.
L'incredibile che diventa realtà di hrabaliana memoria si materializza a tratti in una società a pezzi come un specchio infranto.
L'apatia è lo sfondo di cartone sul quale i consolatori e/o gli squadristi mediatici dipingono le gesta dei loro committenti, sempre col l'elmo in testa e la spada in pugno nell'atto di dominare il campo mediatico e un tempo politico.
Ovunque uomini e donne di basso spessore umano e morale regnano incontrastati per rendere inoppugnabile il loro diritto all'abominio e alla corruzione, mentre coloro i quali dovrebbero chiedere loro conto di simili nequizie, si sbracciano dall'alto dei loro scranni a blaterare in nome e per conto di un popolo che non è mai esisito di lavoratori senza diritti di madri senza casa e di padri così disperati da uccidere la propria famiglia.
Questo non è il solito affondo strappalacrime: è la verità di questi giorni piatti, ma irti di contrasti che - ne sono certo - sfoceranno nel mare dell'odio.
Mai in Italia è così eveidnete la rassegnazione e l'impotenza innanzi alla rissa infinita tra pochi eletti i quali - ognuno a suo turno - pretenderebbero di governare questo paese.
Mai come ora il vuoto riempie le giornate degli italiani che stanchi si trascinano per inerzia e senza meta tutti i giorni, sempre uguali.
Avverto il pericolo avvicinarsi, MA non so come sarà, né da dove arriverà; sono solo certo che presto o tardi un grave evento colpirà l'Italia e NON sarà per caso, ma solo perché NON sarà più possibile andare avanti così: inconsciamente lo hanno già capito tutti gli italiani che si chiedono: "E adesso dove andiamo?"

Io sono nato libero!

Ho firmato l'appello dei tre giuristi pubblicato su repubblica.it
Potete leggerlo a questo indirizzo: http://temi.repubblica.it/repubblica-appello/?action=vediappello&idappello=391107
Consiglio a tutti di sottoscriverlo. Grazie.


Chi di noi è senza peccato scagli la prima pietra.

Penso che questo brano del Vangelo spieghi davvero bene la triste situazione di questi giorni.

Davvero non c'è altro da aggiungere.

1] Gesù si avviò allora verso il monte degli Ulivi.

[2] Ma all'alba si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui ed egli, sedutosi, li ammaestrava.

[3] Allora gli scribi e i farisei gli conducono una donna sorpresa in adulterio e, postala nel mezzo, [4] gli dicono: "Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio.

[5] Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa. Tu che ne dici?".

[6] Questo dicevano per metterlo alla prova e per avere di che accusarlo. Ma Gesù, chinatosi, si mise a scrivere col dito per terra.

[7] E siccome insistevano nell'interrogarlo, alzò il capo e disse loro: "Chi di voi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei".

[8] E chinatosi di nuovo, scriveva per terra.

[9] Ma quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani fino agli ultimi. Rimase solo Gesù con la donna là in mezzo.

[10] Alzatosi allora Gesù le disse: "Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?".

[11] Ed essa rispose: "Nessuno, Signore". E Gesù le disse: "Neanch'io ti condanno; và e d'ora in poi non peccare più".

[12] Di nuovo Gesù parlò loro: "Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita".

[13] Gli dissero allora i farisei: "Tu dai testimonianza di te stesso; la tua testimonianza non è vera".

[14] Gesù rispose: "Anche se io rendo testimonianza di me stesso, la mia testimonianza è vera, perché so da dove vengo e dove vado. Voi invece non sapete da dove vengo o dove vado.

[15] Voi giudicate secondo la carne; io non giudico nessuno.

[16] E anche se giudico, il mio giudizio è vero, perché non sono solo, ma io e il Padre che mi ha mandato.

[17] Nella vostra Legge sta scritto che la testimonianza di due persone è vera:

[18] orbene, sono io che do testimonianza di me stesso, ma anche il Padre, che mi ha mandato, mi dà testimonianza".

[19] Gli dissero allora: "Dov'è tuo padre?". Rispose Gesù: "Voi non conoscete né me né il Padre; se conosceste me, conoscereste anche il Padre mio".

[20] Queste parole Gesù le pronunziò nel luogo del tesoro mentre insegnava nel tempio. E nessuno lo arrestò, perché non era ancora giunta la sua ora.

[21] Di nuovo Gesù disse loro: "Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire".
[22] Dicevano allora i Giudei: "Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?".

[23] E diceva loro: "Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo.

[24] Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che io sono, morirete nei vostri peccati".

[25] Gli dissero allora: "Tu chi sei?". Gesù disse loro: "Proprio ciò che vi dico.

[26] Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui".

[27] Non capirono che egli parlava loro del Padre.

[28] Disse allora Gesù: "Quando avrete innalzato il Figlio dell'uomo, allora saprete che Io Sono e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo.

[29] Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite".

[30] A queste sue parole, molti credettero in lui.

[31] Gesù allora disse a quei Giudei che avevano creduto in lui: "Se rimanete fedeli alla mia parola, sarete davvero miei discepoli; [32] conoscerete la verità e la verità vi farà liberi".
[33] Gli risposero: "Noi siamo discendenza di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi tu dire: Diventerete liberi?".

[34] Gesù rispose: "In verità, in verità vi dico: chiunque commette il peccato è schiavo del peccato.

[35] Ora lo schiavo non resta per sempre nella casa, ma il figlio vi resta sempre; [36] se dunque il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero.

[37] So che siete discendenza di Abramo. Ma intanto cercate di uccidermi perché la mia parola non trova posto in voi.

[38] Io dico quello che ho visto presso il Padre; anche voi dunque fate quello che avete ascoltato dal padre vostro!".

[39] Gli risposero: "Il nostro padre è Abramo". Rispose Gesù: "Se siete figli di Abramo, fate le opere di Abramo!

[40] Ora invece cercate di uccidere me, che vi ho detto la verità udita da Dio; questo, Abramo non l'ha fatto.

[41] Voi fate le opere del padre vostro". Gli risposero: "Noi non siamo nati da prostituzione, noi abbiamo un solo Padre, Dio!".

[42] Disse loro Gesù: "Se Dio fosse vostro Padre, certo mi amereste, perché da Dio sono uscito e vengo; non sono venuto da me stesso, ma lui mi ha mandato.

[43] Perché non comprendete il mio linguaggio? Perché non potete dare ascolto alle mie parole, [44] voi che avete per padre il diavolo, e volete compiere i desideri del padre vostro. Egli è stato omicida fin da principio e non ha perseverato nella verità, perché non vi è verità in lui. Quando dice il falso, parla del suo, perché è menzognero e padre della menzogna.

[45] A me, invece, voi non credete, perché dico la verità.

[46] Chi di voi può convincermi di peccato? Se dico la verità, perché non mi credete?

[47] Chi è da Dio ascolta le parole di Dio: per questo voi non le ascoltate, perché non siete da Dio".

[48] Gli risposero i Giudei: "Non diciamo con ragione noi che sei un Samaritano e hai un demonio?".

[49] Rispose Gesù: "Io non ho un demonio, ma onoro il Padre mio e voi mi disonorate.

[50] Io non cerco la mia gloria; vi è chi la cerca e giudica.

[51] In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte".

[52] Gli dissero i Giudei: "Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: "Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte".

[53] Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?".

[54] Rispose Gesù: "Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: "È nostro Dio!", [55] e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. [56] Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò". [57] Gli dissero allora i Giudei: "Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?".

[58] Rispose loro Gesù: "In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono".

[59] Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

martedì 18 agosto 2009

BUONE VACANZE!


Sono in vacanza, ma non dimentico. Ricordo il nitore del sole in spiaggia e la gente tutta intorno, che, come formiche impazzite, si muovono senza meta.

Sono in vacanza e contemplo il paesaggio interiore, sembra accidentato e gibboso, ma sono sempre fiducioso che tutto – per incanto – si spieghi. La speranza è sempre l’ultima a morire! Due parole a chi mi sta vicino al bar della spiaggia o a chi è con me a una mostra mi confortano, mi dicono che non sono solo e che tutte le preoccupazioni del mio blog sono forse due balle di un tizio con sciocche pretese.

Sogno diafano di mezza estate così equilibrato da far venire in mente altre estati, più semplici e meno caotiche.

Già il ricordo, sempre il ricordo, quella convenzione tutta umana fatta apposta per parcellizzare il tempo che passa tra la nascita e la morte. Il tempo di ciascuno di noi fatto di piccole inezie di memorie fatue e false su ciò che “sarebbe stato” e non lo è e così via fino ala fine del nostro “tempo di passaggio” su questa terra.

La vacanza, il ricordo, il tempo e la nostra fine sono la stessa cosa a guardare bene: sono davvero un istante, anche per noi mortali. Non ci accorgiamo di come fluisce rapido il tempo e subito ci troviamo altrove, fino all’estremo - ed improvviso – confine della nostra esistenza.

Ma perché parlo di queste cose? Non sono forse in vacanza? Non sono forse nell’ammirazione del buco del vuoto che in ciascuno di noi?

Ignoro ciò che mi spinge a scrivere questa mattina, o forse sì, lo ammetto, è il terrore della fine che è sempre stato in me e si manifestava proprio durante la “vacanza”. A otto anni ne fui così cosciente che ne parlai a mia madre e lei ne rimase stupita: non s’aspettava dal figlio una simile “sciocchezza”. Ma io ero sicuro di me, del mio timore, ero già consapevole della mia finitezza e lo dicevo a chi mi aveva portato nel mondo senza ottenere valida risposta, o conforto.

Il dolore e la sua cognizione è strettamente personale!

Il buco nero che è in noi, è in apparenza esorcizzato dalle nostre convenzioni e/o superstizioni – giuste o sbagliate che siano – per NON morire, anche se chi le pratica è cosciente della sua prossima fine: si sa le apparenze ingannano.

Sono forse queste le nugae da portarsi in vacanza sotto l’ombrellone, o in passeggiata in montagna, o in giro per il mondo? Sì, per me è così e – se sei degno di questa parola – così è anche per te che mi leggi: se così non fosse il tempo del ristoro sarebbe vano perché scendere dentro di sé è la scienza più istruttiva.

Pensiamo un po’ più a noi e meno a chi ci passa vicino, è il vero modo di essere degni di noi e di amare davvero il proprio prossimo come noi stessi.

Buone Vacanze!

lunedì 6 luglio 2009

Un altro viaggio terrestre e celeste di Simone Martini

Mi sembra di assistere ad un altro viaggio terrestre e celeste di Simone Martini.

Come i grandi toscani Martini e Luzi hanno affrescato il Sommo Bene, così ci capita d'imbattersi in chi - come me - al Bene Comune crede ancora, qualunque cosa pensi e/o creda, e lo manifesta con parole chiare e inequivocabili.

Mi riferisco alla omelia che Mons. Mariano Crociata ha tenuto in occasione dell'anniversario di Santa Maria Goretti che quivi ripropongo in calce: parole come pietre come si addice a chi parla in pubblico in momento di estrema difficoltà e pericolo, proprio come quello che sta inconsapevolmente attraversando l'Italia.

Di rado ho letto parole tanto piene e al tempo stesso tanto dure e ferme.

Potrei professare un'altra religione, ma il testo scritto da un uomo di Chiesa per una ricorrenza tipicamente "cattolica" è il paradigma dell'umanesimo laico che pone l'accento sul significato pieno della natura umana, della sua comprensione e, soprattutto, della sua dignità che assurge a un valore davvero universale.

Mai discorso sul piano particolare e religioso si fa politico e universale: se le nostre società non saranno risemantizzate nella loro laicità, allora sarà molto difficile avere pace, sviluppo e prosperità, in altre parole, quel Buon Governo disegnato da Simone Martini nel suo viaggio terrestre e celeste.

Allego la citazione - secondo me la parte più dura – tratta dall'omelia di Mons. Mariano Crociata del 6/7/2009.

"Abbiamo bisogno di riscoprire che il corpo non è un oggetto di cui usare dissennatamente, che anche il corpo è persona; e la sessualità ne è la dimensione più profonda e intima, che orienta e dirige all’amicizia, all’amore e alla comunione. Abbiamo bisogno di riscoprire che siamo fatti per amare nel rispetto di noi stessi e degli altri, secondo l’ordine scritto nella nostra natura prima che nelle pagine della Bibbia. A questa capacità di amare autenticamente, cioè nella logica del dono e non del consumo egoistico e dello sfruttamento, abbiamo bisogno di educarci e lasciarci continuamente rieducare. Una libertà intesa come sfrenatezza e sregolatezza non porta affatto all’autentica espressione di sé e alla gioia dell’amore, ma all’uso dell’altro, alla sua sottomissione e all’annullamento come persona. La violenza che giunge ad uccidere si colloca in continuità con l’alienazione di relazioni disordinate, anzi ne costituisce la logica conseguenza. Se l’altro è solo un oggetto del mio desiderio, e uno strumento del mio piacere, allora posso farne quello che voglio. Se l’altro invece è il destinatario del dono di me stesso e una persona che risponde con il libero dono di sé al mio amore, allora non posso usarlo e sfruttarlo a piacimento. Se l’altro è un altro me stesso, se è immagine e somiglianza di Dio, allora la relazione d’amore dona gioia e libertà, diventa perfino manifestazione dell’amore creatore di Dio, che vediamo pienamente compiuto nel matrimonio e nella famiglia.

Al senso di una tale esperienza della sessualità, della corporeità e della dignità della persona umana ci si educa lungo un processo che dura tutta la vita. E l’educazione all’amore abbraccia atteggiamenti come il rispetto del corpo, la custodia della sessualità, insieme alla preparazione alla capacità di donarsi totalmente in una autentica relazione di amore che trova nel matrimonio e nella famiglia il luogo del suo compimento. Purezza e castità riappaiono come valori costitutivi di un tale percorso formativo, in cui ci sono responsabilità di genitori ed educatori, e responsabilità di istituzioni e della società intera. Come ha ricordato anche di recente il cardinale Bagnasco: «Le responsabilità sono di ciascuno ma conosciamo l’influsso che la cultura diffusa, gli stili di vita, i comportamenti conclamati hanno sul modo di pensare e di agire di tutti, in particolare dei più giovani che hanno diritto di vedersi presentare ideali alti e nobili, come di vedere modelli di comportamento coerenti».

E invece assistiamo ad un disprezzo esibito nei confronti di tutto ciò che dice pudore, sobrietà, autocontrollo e allo sfoggio di un libertinaggio gaio e irresponsabile che invera la parola lussuria, con cui fin dall’antichità si è voluto stigmatizzare la fatua esibizione di una eleganza che in realtà mette in mostra uno sfarzo narcisista; salvo poi, alla prima occasione, servirsi ipocritamente del richiamo alla moralità, prima tanto dileggiata a parole e con i fatti, per altri scopi, di tipo politico, economico o di altro genere. Nessuno deve pensare che in questo campo non ci sia gravità di comportamenti o che si tratti di affari privati; soprattutto quando sono implicati minori, cosa la cui gravità grida vendetta al cospetto di Dio. Dobbiamo interrogarci tutti sul danno causato e sulle conseguenze prodotte dall’aver tolto l’innocenza a intere nuove generazioni. E innocenza vuol dire diritto a entrare nella vita con la gradualità che la maturazione umana verso una vita buona richiede senza dover subire e conoscere anzitempo la malizia e la malvagità. Per questa via non c’è liberazione, come da qualcuno si va blaterando, ma solo schiavizzazione da cui diventa ancora più difficile emanciparsi."

mercoledì 24 giugno 2009

La pratica quotidiana dell'omicidio

L'Europa dei diritti umani ha marcato tristemente la sua storia e quella del mondo proprio sul sangue degli innocenti, discriminati e uccisi a migliaia solo perché "DIVERSI".


L'Europa dei diritti umani NON è riuscita, né riesce, a far cessare questo flusso continuo omicida, in tutto il mondo: se si desidera accreditarsi come guida nella promozione dei diritti umani, occorre più coraggio e intraprendenza nell'affermarli in concreto ovunque di presti la bisogna e, soprattutto, a QUALUNQUE COSTO.


Di seguito elenco cinque voci tratte dalle Wikipedia italiana come esempi e che descrivono molto bene ciò che stato non solo di recente, ma che testimonia la pratica quotidiana dell'omicidio.



A SOLO TITOLO D'ESEMPIO ALLEGO QUESTE VOCI SCELTE "A CASO".


Avvertenza: chi nega i fatti quanto sotto descritti è complice dei Karadzic di ieri e di oggi, leggi ad esempio il genocidio in atto in Darfur.



http://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_del_Ruanda circa nello stesso momento in cui il Dott. Karadzic operava in Bosnia, in Africa, in Ruanda, accadeva qualcosa di simile e molto più grande nel numero delle persone coinvolte.



http://it.wikipedia.org/wiki/Guerre_di_Vandea#Contesto_storico Questo ricorda che la Francia dei diritti umani si è macchiata della vergogna dell'uccisone di migliaia di cittadini francesi, rei di non pensarla come avevano decretato i filosofi della libertà, dell'uguaglianza e della fratellanza! Anche qui spiccano parecchi ascendenti del Karadzic….soprattutto nella pervicacia del metodo criminale.



http://it.wikipedia.org/wiki/Foibe#Uso_delle_foibe_prima_della_seconda_guerra_mondiale Questo link rimanda alla prima pulizia etnica dell'area balcanica organizzata anch'essa scientificamente da un certo Tito, capo comunista jugoslavo, anch'esso "un campione della libertà"……



http://it.wikipedia.org/wiki/Genocidio_degli_Armeni Questo link fa comprendere che la religione è una fonte di discriminazione e di odio, come quello razziale. Credo che si debba seriamente riflettere su questo aspetto. Vedi anche il caso odierno del Darfur.



http://it.wikipedia.org/wiki/Kampuchea_Democratica#Fine_dell.27utopia:_il_genocidio_cambogiano


Per ultimo dimenticavo il caro Pol Pot, morto purtroppo nel suo letto, dopo avere fatto uccidere centinaia di migliaia di persone anche solo perché portavano gli occhiali (raro esempio di eugenetica oftalmica)…. Ricordo che in Italia nessuno ne parlava quasi nessuno….



Come vedete la follia di Caino verso suo fratello non ha limite temporale, né spaziale.


Vogliamo continuare ad essere i discendenti di un assassino, o cambiare i nostri cuori e le nostri menti semplicemente accettando ed amando il nostro prossimo per quello che è, coi suoi limiti e coi sui difetti?


E' così difficile?



Come in una tazza di tè.

Così è il tempo passato, quello presente e - purtroppo - quello che sarà: proprio come in quella tazza di tè, quindi, finché puoi, ama il tuo prossimo come te stesso e conosci te stesso.


"Et comme dans ce jeu où les Japonais s’amusent à tremper dans un bol de porcelaine rempli d’eau de petits morceaux de papier jusque-là indistincts qui, à peine y sont-ils plongés s’étirent, se contournent, se colorent, se différencient, deviennent des fleurs, des maisons, des personnages consistants et reconnaissables, de même maintenant toutes les fleurs de notre jardin et celles du parc de M. Swann, et les nymphéas de la Vivonne, et les bonnes gens du village et leurs petits logis et l’église et tout Combray et ses environs, tout cela qui prend forme et solidité, est sorti, ville et jardins, de ma tasse de thé."

Marcel Proust "Du còté de chez Swann", 1913.


martedì 23 giugno 2009

Io sono d'accordo con Don Sciortino!

Io sono d'accordo con quanto scritto da "Famiglia Cristiana".
Sono anch'io "pagato da qualcuno"?

http://www.sanpaolo.org/fc/0926fc/0926fc06.htm

Ma la dignità dove l'avete messa? 2.0

MA LA DIGNITA' DOVE L'AVETE MESSA?


http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/notizie/cronaca/2009/23-giugno-2009/raid-omofobo-piazza-belliniuna-ragazza-rischia-perdere-occhio-1601493931504.shtml

mercoledì 17 giugno 2009

Ma la dignità dove l'avete messa?

Ma la dignità dove l'avete messa?

http://napoli.repubblica.it/multimedia/home/6482639

sabato 13 giugno 2009

Sulle intercettazioni telefoniche 2.0

Vi piacerebbe che vi aprissero tutta la corrispondenza cartacea che arriva a casa vostra?
Vi piacerebbe se qualcuno ascoltasse le vostre più intime conversazioni telefoniche, le vostre navigazioni presso siti web che rivelano i vostri gusti sessuali?
Vi piacerebbe dover rendere un giorno conto di ciò che avete detto qualche mese fa al telefono con un vostro conoscente?
Vi piacerebbe dovere rendere conto anche del più insignificante - seppure riprovevole - errore?
Vi piacerebbe essere spiati mentre state scaricando - per usi personali - un file col sistema P2P?
Lo sapete che siete spiati?
Lo sapete che lo siete forse semplicemente perché vi occupate come me di diritti civili?
Sono stanco di vivere nel terrore che la mia piccola vita possa interessare chicchessia, da qualche parte per scopi e ragioni oscure, che potreberro fare di me, di te, di tutti noi dei "banditi".
Non è forse meglio definire gli spioni, quei signori/signore che, occhiuti, nascosti nella barbarie del loro pregiudizio, desiderano sapere, per la sicurezza di tutti noi, AMMAZZANDO la Costituzione Repubblicana e La Dichiarazione Universale dei Diritti dell'Uomo!
BASTA!
Basta per mille ragioni dell'abuso e dell'incapacità investigativa dei troppi corpi preposti alla così detta sicurezza della Repubblica!

Basta alla violenta intrusione nelle nostre case e nei nostri pensieri da parte di chi - agendo in nome della Costituzione - spessissimo la viola.
C'è una parte - per fortuna minoritaria - del nostri rappresentati parlamentari, proprio coloro i quali fanno della "presunta" difesa della legalità e dell'antifascismo la propria professione di fede, che si è stracciata le vesti innanzi alla legge sulle intercettazioni, o meglio su quelle indebite e costose pratiche da guardoni che costano all'Erario un sacco di soldi e NON portamo - eccetto che nei casi previsti da questa legge - a nessun risultato investigativo degno di quesro nome.
Qualsiasi legge può essere migliore, MA, nel caso in specie, questo provvedimento è sacrosanto e deve essere difeso "a priori" da chi ha sfasciato e vuole sfasciare la democrazia e i diritti civili.
E' GRAVISSIMO che proprio coloro i quali - a parole - dicono d'essere i corifei della sinistra, siano in perfetta linea con chi, nella polizia fascista dell'OVRA, sistematicamente metteva i telefoni sotto controllo per ORIGLIARE cosa dicesse e pensasse chi non la pensava come loro.
Questa legge è deve essere salutata come la salvezza dei diritti del cittadino - anche se - lo dico da ORA - si farà di tutto per ostacolare la sua applicazione.
CHI FOSSE DAVVERO un attivista dei diritti civili - e non un questurino - dovrebbe sostenere questa scelta, ma l'apparato della occhiuta sicurezza e la stampa più banale d'Europa NON possono che dire che questa legge è "liberticida" e questo NON è vero.
Una volta promulgata questa legge, bisognerà difenderla e farla rigorosamente applicare per tutelare la libertà del cittadino italiano.


Ghedaffi e "Circo Italia"

E' stata una passeggiata, un'evento organizato come una gita fuori porta a portare "sui colli fatali di Roma" un figlio dell'Impero!
Vesitito come un personaggio del circo, l'omone dalla giacca colarata e variopinta, con tutti i suoi fantocci attaccati, è arrivato nella Città Eterna gridando agli astanti estasiati: "Venite e onorateci, signori e signore, un grande spettacolo a ventitré ore"!
Tutto il popolo s'è adunato per vedere i personaggi del circo e le più grandi attrattive dello spettacolo più grande del mondo!
Per me questa è stata la visita di Gheddaffi a Roma, un evento circense, reso tale non dall'ospite famoso, la cui presenza è sempre "sacra", ma dalla davvero stupefacente resa emotiva degli ospiti e del loro anfitrione, il Duca di Mantova.
La corte s'è sdilinquita per compiacere il rais della Libia, come se l'attesa visita non rappresentasse solamente un momento molto atteso, MA fosse davvero l'ultima possibilità, da sfruttare quasi con disperazione, per ottenere un benefico economico per dare fiato alla morente economia italiana.
"Siamo alla canna del gas, se non facciamo affari con lui, siamo fottuti!" Questo ciò che sembra sia accaduto in questi giorni a Roma, anche se - come al solito - le cose non sono come appaiono.
E' in verità la corsa all'accaparramento delle risorse e soprattutto dell'utilizzo provento della compravendita delle medesime che fanno dire a chi poco fa affermava che la cultura islamica era "inferiore" che i rapporti con la Libia sono assolutamente privilegiati: questo è "Circo Italia"!
Che tristezza!


giovedì 4 giugno 2009

Il Mago di OZ 1.0

George Orwell, nel suo romanzo capolavoro "1984", immaginava nel super stato totalitario del Grande Fratello il Ministero dell'Amore che - in realtà e al contrario - era quello dell'Odio.

Barak Hussein Obama, nel suo già-celebre discorso del Cairo, credeva di emulare il Moloch orwelliano, ma è finito "fuori tema", andando oltre i limiti del ridicolo!

In realtà, dietro la maschera del fiero Barack Hussein Obama si cela il tremebondo Mago di OZ!

Come un gatto si struscia sulle gambe delle persone per ottenerne l'attenzione e il complimento, così il Ministro dell'Amore ha indirizzato a un pubblico variegato un discorso talmente ovvio da essere davvero schematico e insipido.

Solo nella mente del Mago di OZ può esistere un mondo che non esiste, giacché la politica NON si fa con le intenzioni, ma con i fatti, e senza la grancassa del "Grande Fratello" mediatico.

martedì 2 giugno 2009

Altrove

Rompere l'assedio
subito,
scendere le scale
per ritrovarsi,
finalmente.

Non c'è tempo,
per cambiare la rotta,
Non aspettare, corri via....

Giù dal monte,
precipitare a valle
rivedendo
l'esistenza
ormai sbiadita.

Partire per sempre,
ancora un viaggio,
poi,
sarà davvero finita.

Passaggio per altrove,
attimo dolorso,
che
all'istante
spinge
verso l'altra sponda.

Il grembo nero
soccombe
alla Tua Luce
che,
in fondo,
nel profondo,
sempre
attende e salva!

Mario Umberto Morini 2/6/2009

CONCORDIA RES PARVAE CRESCUNT


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