giovedì 15 gennaio 2009

Commento alla Guerra di Flaiano (la guerra di Gaza)

Ennio Flaiano è stato uno degli italiani più intelligenti e profondi del XX secolo e forse di tutti i tempi.

La lucidità lapidaria con cui captava i segni dei tempi e la mestria con cui scolpiva l'incipiente crisi (nel suo senso etimologico) della società italiana e mondiale sono per me uniche e straordinarie!

Nei due aforismi postati in precedenza, Flaino unisce la satira sulla guerra come eterna costante dell'esistenza umana all'emergere nei suoi tempi di una vulgata "pacifista" che, banalizzando, l'orrore della guerra obliterava qualsiasi seria riflessione sulle ragioni della medesima.

Flaiano, col suo aforismo sulla guerra, rovescia la prospettiva di quella descritta da De André in "La guerra di Piero" che è quasi coeva e mostra senza esitazioni il lato tragico e ironico che la guerra rappresenta.

La guerra è una cosa seria, si muore, si muore spesso invano, ma la guerra esiste ed è diffusa davvero su tutta la terra.
E' facile dire: "Sono contro la guerra! Abbasso la guerra!
Chi non sarebbe felice di vivere senza guerre.
Tuttavia da sempre e in ogni cultura gli esseri umani hanno sperimentato la guerra e il dolore che essa reca in tutti i tempi.

Mai come adesso in Occidente si è sviluppato, proprio a partire dai giorni di Flaiano, un pacifismo cinico e violento che critica e giudica sommariamente qualunque tentativo di comprendere le profonde ragioni di qualsiasi conflitto.

Nel caso della guerra di Gaza, la vicinanza dei due popoli sembra davvero giustificare l'ironia pungente del grande pescarese; tuttavia, è giusto dichiararlo, in questo conflitto siamo più in presenza di un'operazione di polizia per sgominare una banda di criminali che di una guerra nel senso proprio della parola.

In ogni conflitto le persone inermi soffrono sempre più dei combattenti e a Gaza è impossibile evitare qualsiasi conseguenza e i signori della guerra di Hamas lo sanno e "ringraziano" per i danni collaterali.

Anche questa guerra finirà; finirà quando gli stati arabi, la ANP e l'Egitto saranno certi che Hamas sarà ridimensionato, o meglio quasi distrutto, e allora, e solo allora, arriverà la pace, o meglio la tregua necessaria prima dell'arrivo della prossima tempesta!




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