lunedì 26 dicembre 2011

NATALE E' PASSATO....

Natale è passato e ora attendiamo la fine del 2011, in silenzio, dopo il silenzio sulla crisi italiana ed europea, senza sbocco e senza prospettive.
"Voler la botte piena e la moglie ubriaca" è il miglior detto per descrivere con parole semplici la politica economica di questo governo e di quello c.d. europeo.
Infatti da una parte il governo chiede rigidità fiscale e nuove tasse e dall'altra desidera effettuare una politica di sviluppo economico.
Naturalmente questo non è possibile, o la moglie si ubriaca, o la botta sarà vuota, non vi è altra alternativa, con la sola eccezione del governo usurpatore di democrazia con le sue finzioni in materia di liberalizzazioni, di diritto del lavoro e di sviluppo economico.
In realtà, nella situazione orwelliana in cui ci troviamo, dove il bene è diventato il male e il bianco il nero e viceversa, è facile per il governo annunciare nuove e pesanti tasse, la soppressione delle libertà economiche essenziali, la fine delle garanzie per i lavoratori e per i professionisti con la scusa della grave crisi economica del debito pubblico europeo, con il pretesto che l'Europa (ma quale Europa) ce lo chiede.
Spero che ben presto diverrà chiaro a tutti gli italiani che il castello di carte e cambiali chiamato Unione Europea sia prossimo alla fine e che le garanzie costituzionali italiane siano ripristinate, proprio a partire dalla Presidenza della Repubblica.
E' impossibile continuare in questo modo. 
L'Unione Europea deve fare un passo, anzi parecchi passi indietro e ciò a partire dalle sue strutture burocratiche parassitarie.
Serve una Nuova Europa, fatta di persone e per le persone e NON per l'inveramento delle teorie di qualche trombone invasato.
L'Europa NON può essere unita - almeno per ora e almeno alle attuali condizioni - perché politicamente le volontà dei governi degli stati membri sono divergenti praticamente su ogni argomento e sulla soluzione di qualsiasi problema.
Occorre realismo. 
L'€uro ha fallito. 
L'€uro NON è irreversibile come dice il governatore della BCE Mario Draghi, a mio avviso, nulla è eterno e/o irreversibile!
Di conseguenza anche l'€uro e l'Unione Europea NON sono dei dogmi da difendere a qualsiasi costo, al contrario, essi sono l'evidenza storica del fallimento dello sviluppo del processo europeo senza quello contestuale del processo democratico.
Questa "sfiducia" nei popoli europei, l'assenza di rispetto delle peculiarità di genti diversissime tra loro, unite al disprezzo di ogni dissenso hanno prodotto la catastrofe dell'€uro e della Unione Europea fondati entrambi su un assolutismo ideologico e su un dispotismo incontrollato.
Uscire dalla c.d. CRISI significa liberarsi degli errori del passato e liberare le genti europee.
Per uscire dalla CRISI serve un atto di umiltà, la correzione della rotta seguita fin d'ora e la cancellazione di ogni pretesa economica a danno degli stati membri.
Uscire dalla CRISI significa comprendere che ogni idea "imperiale" è finita perché NON è MAI iniziata.
Serve solo buon senso e comprendere che innanzi alla situazione attuale - proprio se si desidera il bene dell'Europa (quella astratta) - dobbiamo ricominciare tutto daccapo, eliminando la zavorra ideologica che ha distrutto l'idea stessa d'Europa nelle menti dei cittadini europei.
Non possiamo continuare in questa direzione perché non è più sostenibile, né comprensibile: solo allora la botte sarà finalmente vuota e la moglie ubriaca, o viceversa.


Nessun commento:

CONCORDIA RES PARVAE CRESCUNT