venerdì 8 gennaio 2010

.... fu come giocare col fuoco ...

Rosarno è il primo caso di una rivolta articolata e collettiva di persone straniere residenti in Italia.


Non ne sono affatto stupito, me lo aspettavo e penso che questo sia solo il primo "vero e grande" caso.


Altri ne seguiranno.


Le condizioni politiche, sociali ed economiche dell'Italia dei primi anni novanta hanno favorito - nel disinteresse generale - il formarsi di questi nodi gordiani rappresentati da svariati e contrapposti interessi.


In quel frangente, mentre in Italia imperversava "mani pulite", svariate centinaia di migliaia di stranieri arrivarono alla chetichella nel nostro paese da tutto il mondo per assicurarsi una futuro migliore, esattamente come fecero gli italiani non molti anni prima.


Gli italiani non compresero subito la portata epocale del fenomeno, né i governanti cercarono di regolare seriamente il fenomeno: si agì come al solito, per decreto e per "emergenza" e tutto finì in tal modo.


Dopo più di quindici anni anni, la società italiana - investita da una crisi economica epocale - incomincia a raccogliere ciò che è stato seminato e a domandarsi che cosa è successo!


In questo momento le autorità devono fronteggiare la "solita emergenza" e la popolazione italiana deve sopportare - come al solito - il risultato di anni d'incuria e di abbandono di qualsiasi politica sociale!


Stesso discorso - ma molto più complicato - vale anche per gli immigrati. Nessuna seria politica d'integrazione, tante meritevoli iniziative locali e private, senza alcun coordinamento né raccordo con le istituzioni!


Certamente non possiamo continuare in questo modo: serve una politica organica di selezione e di inserimento di chi lavora regolarmente in Italia che tenga conto delle esigenze reali della nostra società nel pieno della società, della storia italiana, il tutto senza sconti per nessuno e a qualsiasi titolo.


Ciò che sta accadendo a Rosarno è gravissimo e non si deve sottovalutare i molteplici aspetti né strumentalizzarli, né banalizzarli come si tende sempre a fare in simili occasioni.


Occorre buon senso e ragione, occorrono provvedimenti condivisi e soprattutto occorrono diverse attitudini innanzi a simili - annunciate - catastrofi.


E questo è solo l'inizio!



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CONCORDIA RES PARVAE CRESCUNT