mercoledì 17 dicembre 2008

Eluana e il partito della puntura 2.0

In precedenza abbiamo scritto sul dovere di essere "ottimisti" per decreto (vedi post del 25/11/08) e sul c.d. "partito della puntura" (vedi post del 15/11/08).
Nell'imminenza dell'epilogo della vicenda umana di Eluana Enghelaro (assurta a simbolo di una campagna mediatica atroce e a volte disgustosa), voglio fare chiarezza una volta per tutte circa l'ordine delle cose.
Siamo in presenza di una persona che sta vivendo un diversa forma di vita, è viva, sì è viva anche con l'aiuto delle macchine e dell'alimentazione meccanica.
Questa persona ha la stessa dignità che ho io e che ha chi legge questo post.
Questa persona ha lo stesso diritto di vivere la vita come faccio io e come fate voi.
Questa persona - finché Dio lo vorrà - vivrà: questa vale per me e per voi lettori!
Per questi motivi, la morte per fame e sete non è accettabile; essa è una condanna a morte medioevale, da Conte Ugolino!
Chi vuole questa soppressione (usiamo un termine veterinario) vuole che ogni persona sia soggetta a un principio economicistico; questo principio ha giudato progressivamente il mondo occidentale dall'Epoca dei Lumi ai giorni nostri, causando catastrofi, scaigure e continue guerre in nome e della Libertà, dell'Uguaglianza e - udite udite - della Fratellanza (a questo proposito v'invito a leggere il post "La pratica quotidiana dell'omicidio" del 24/7/2008)!
Questo sistema socio economico è evidente ormai NON regge più innanzi alle fin troppe contraddizioni che stanno emergendo nel suo stesso seno.
Inoltre, la progressiva emersione di culture diverse da quelle d'ispirazione occidentale determina una accellerazione dello sfaldamento delle "sicurezze dogmatiche" dell'illuminismo.
Il filosofo francese Carat chiaramente ammette dal suo punto di vista scientista-illuminista il fallimento del progetto dei Lumi.
L'apostasia dal Dio giudaico-cristiano, il rifiuto netto delle "radici cristiane" dell'Europa provocano rapidamente lo sfascio delle società post-illuministe e per quanto concerne la vita pubblica, determinano lo svotamento della democrazione, trasformando gli stati del XXI in burocrazie tecnocratiche, dove la CONTABILITA' soppianta qualsiasi valore.
In questa gestione contabile, Eluana e "quelli-come-Eluana" sono di troppo, come (uso apposta un termine violento) i matti, i cieci, gli storpi, i sordi e soprattutto i  "poveracci": chi versa in queste condizioni fisiche e/o economiche cessa di essere persona umana creata a immagine del DIO di Israele e dei Cristiani, ma diventa un intralcio, l'ennesima pratica della contabilità sociale, UN COSTO tremendo per coloro i quali - lo apprendiamo in questi giorni - hanno RUBATO miliardi di euro indisturbati e pretendono di decidere ancora delle sorti del mondo intero e della vita mia, tua e di quella di Eluana.
Ecco perché Eluana deve morire; è un prodotto difettoso, da rottamare per il "suo bene".
Sta scritto NON UCCIDERE e questo comandamento deve essere rispettato sempre, ovunque.
Innanzi a questo squallore non si puà essere ottimisti, neanche per decreto.


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CONCORDIA RES PARVAE CRESCUNT