giovedì 3 settembre 2009

La cura dell'anima 3.0



Serve coraggio.
La desertificazione morale dell'Italia sta avanzando velocemente a ritmi inimmaginabili solo pochi anni fa.
Non si tratta di un caso clamoroso, o delle opinioni - giuste o sbagliate - sul comportamento del principe, giacché questo sono cose che passano, MA il punto della questione è quello della comunità umana e dei principii etici che la dovrebbero governare.
Sembra che gli italiani abbiano dimenticato tutto il bene di cui son capaci di fare a sé stessi e agli altri: conta solo quello che succede oggi e niente più.
Io non guardo che cosa fa il mio vicino perché devo preoccuparmi di quello faccio di quello che dico; tuttavia mi sembra che i miei concittadini indugino morbosamente sulla vita e i vizi del loro prossimo.
Questo non è giusto.
Questo succede perché gli italiani trascurano la cura dell'anima, ossia non vogliono percorrere la strada che li porta a confrontarsi con se stessi, anzi, ne sono infastiditi a tale punto da proiettarsi e da proiettare i loro istinti e loro preoccupazioni e le loro passioni sul proprio prossimo.
Come al cinema si proiettano le immagine della pellicola contro lo schermo, analogamente fanno gli italiani con i loro simili; naturalmente tutti proiettano la loro immagine, la più bella possibile contro gli altri, senza avvedersi che di un'ombra si tratta e nulla più.
Questa assenza della cura dell'anima distrugge "desertifica" la società italiana, ovunque, nella sua frammentaria complessità.
Sembra che gli italiani siano unito solo dai vizi, mentre per le virtù, ciascuno fa a suo modo, senza rispetto per l'altro.
Di questo passo finiremo male e dico NOI finiremo male, giacché è impensabile che singolarmente qualcuno possa salvarsi nella disperazione del grande deserto morale in cui TUTTI ci troviamo.
Serve coraggio.

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CONCORDIA RES PARVAE CRESCUNT